1. Che cos’è l’Ortocheratologia?

  1. Che cos’è l’Ortocheratologia?

 

L’Ortocheratologia è una tecnica non chirurgica e non invasiva per la riduzione reversibile della miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia, mediante lenti a contatto particolari, dette “a geometria inversa”. In pratica la lente lascia la sua impronta consentendo una visione ottimale anche quando si tolgono le lenti; interrompendone l’uso la cornea torna alla sua forma originaria.

L’ortocheratologia nacque negli anni ’50 quando si cominciarono ad applicare le prime lenti a contatto rigide in PMMA (Poli Metil Meta Acrilato). Per il fatto che questo materiale non consentiva il passaggio dell’ossigeno, queste lenti dovevano essere applicate leggermente più piatte rispetto alla curvatura della cornea. Dato che la cornea tende ad uniformarsi alla curvatura della lente a contatto si otteneva, come risultato, un appiattimento della sua superficie e una riduzione temporanea della miopia. Questa osservazione spinse alcuni optometristi (specialmente negli Stati Uniti) a tentare di ridurre temporaneamente l’entità della correzione del difetto miopico con l’uso di lenti a contatto applicate con curvature sempre più piatte: nacque l’ortocheratologia disciplina che, fino alla fine degli anni ’80, non ha avuto un grande successo a causa di tre principali problemi:

1) Le lenti, applicate con curvature molto piatte, non si centravano.

2) I tempi molto lunghi della procedura.

3) I costi molto elevati.

Alla fine degli anni ’80 si cominciò ad affermare una geometria di costruzione per lenti a contatto che risolveva questi tre problemi: la geometria inversa.

L’ortocheratologia viene dunque praticata fin dagli anni cinquanta ma solo con le recenti geometrie costruttive e i nuovi materiali estremamente permeabili all’ossigeno, consente di ottenere risultati sicuri, sorprendentemente veloci e soprattutto di dare inizio all’ortocheratologia notturna: usare le lenti a contatto durante la notte per avere una visione ottimale di giorno.